inGiappone

dicembre 6, 2008

Viaggio a Kyōto ed Ōsaka (4): 大阪城

(nel titolo: Ōsaka-jō, cioè “Il castello di Ōsaka”)

Era un po’che non pubblicavo post sul viaggio a Kyōto ed Ōsaka che ho fatto qualche tempo fa (le puntate precedenti qui, qui e qui), e, visto che riordinare le fotografie del viaggio – grazie ad un errore che ho fatto nel settare l’orario della macchina fotografica – si sta rivelando un’impresa, pensavo di rinverdire gli antichi fasti.

La terza tappa del viaggio è stato il castello di Ōsaka, famoso non tanto per la costruzione in sé per sé quanto per la sua tormentata storia e per il panorama che offre.
Costruito nel 1585 da Toyotomi Hideyoshi, venne distrutto da Tokugawa Ieyasu appena 30 anni dopo, per poi essere ricostruito ancora una volta nel 1620, incenerito da un incendio nel 1665, ricostruito nel 1843 e ri-incenerito da un incendio nel 1868, per poi essere ricostruito in cemento nel 1931, danneggiato dai bombardamenti del 1945 e, finalmente, restaurato nel 1997 per (diciamo, tanto per essere scaramantici, per ora) l’ultima volta.

ecco come si presenta dal lato della stazione della metropolitana

ecco come si presenta dal lato della stazione della linea di circonvallazione di Ōsaka

Come avrete intuito, dunque, l’edificio non ha nulla di interessante dal punto di vista costruttivo né da quello storico: ciò che resta di originale sono le mura, con i loro blocchi di pietra enormi; ed il parco che circonda il castello, oasi di verde nel cemento di Ōsaka.

Per questo, la vista che si gode dal castello è piuttosto spettacolare, e consente di ammirare, sebbene non da una posizione altissima, molti dei più importanti punti di Ōsaka, in particolare lo “Ōsaka business park”, i cui grattacieli spuntano come funghi: nella mia guida turistica del Giappone, stampata 5 anni fa, c’è un panorama scattato dall’alto del castello di Ōsaka, nel quale però mancano 3 grattacieli che sono stati costruiti nel frattempo!
Questo è uno di quelli:

la nuova e futuristica sede della NHK, la locale RAI

la nuova e futuristica sede della NHK, la locale RAI... beh, che ve lo dico a fare, la qualità - degli edifici come delle trasmissioni, è di un altro pianeta... ma vabbè, in fondo ce lo si poteva aspettare!

Questa foto, anche se non mostra nulla di particolare, la metto solo per darvi un’idea di cosa intendano i giapponesi quando dicono “ad alta densità di popolazione”…:

Ōsaka ed i suoi edifici

Ōsaka ed i suoi edifici

Gli edifici sono letteralmente uno addosso all’altro, dando l’impressione di mangiarsi l’un l’altro: un vero e proprio mare di cemento. In effetti, rispetto alle nostre città, il cemento “vivo” è assolutamente dominante: nulla supera il cemento armato, quando si tratta di dover creare edifici sia grandi che resistenti ai terremoti.
Questo è lo “Ōsaka Business Park”, e quell’edificio ovale che si intravede in basso è la “Panasonic Hall”, una sala conferenze/concerti creata dalla Panasonic come showroom della sua tecnologia (in effetti, la Panasonic, che qui si chiamava National fino a due mesi fa, è la dominatrice incontrastata del mercato di elettronica/apparecchiature elettriche giapponese):

mannaggia alla protezione anti-suicidio!

mannaggia alla protezione anti-suicidio!

Questa non ha bisogno di molti commenti… è la classica foto di rito, col castello sullo sfondo:

eccoci sotto il castello ed un cielo finalmente blu

eccoci sotto il castello ed un cielo finalmente blu

Ed una delle vedute che preferisco, quella che mette in luce la struttura del tetto:

il castello da una prospettiva diversa

il castello da una prospettiva diversa

Per concludere, alla fine l’Ōsaka-jō non è splendido, l’interno non è da castello giapponese, le decorazioni d’oro sono pacchiane (ma c’erano anche nell’originale), la struttura intera è troppo sbrilluccicante… insomma, ha tutte le controindicazioni delle copie paragonate agli originali. Resta comunque un esempio di forma di castello giapponese ed un buon punto panroramico… ma, se avete tempo, visitate lo Himeji-jō, perché è tutt’un’altra cosa! Dunque: un must se passate per Ōsaka (anche perché la mostra interna su Tokugawa Ieyasu è molto ricca ed interessante), ma non un must assoluto.

@Cinciamogia (vedi come sono bravo, io ti penso sempre!! :P), la foto del pesciolone dorato!

il pesciolone dorato!

il pesciolone dorato! 鯱

Per chi non avesse l’occhio bionico, accanto a “pesciolone dorato” c’è scritto

“鯱”

Ovvero, “Shachihoko” (si può leggere anche “Shachi”, ma in questo caso è uno “shachihoko”!), ovvero – secondo mia madre – un pesce leggendario con la testa di una tigre ed il corpo di un pesce. A ben vedere, la testa della tigre la si può intravedere, anche nella mia fotografia (a me sembrava un dragone!)… solo se la cercate sapendolo.

A presto!

dicembre 2, 2008

Ciliegi di novembre

Alla fine, questo è stato un viaggio indimenticabile… un altro. Devo ancora finire di postare il resoconto della volta scorsa, e già se n’è aggiunto un altro.

Comunque, come al solito, posto la foto che più mi è piaciuta tra tutte quelle che ho scattato: un ciliegio in fiore al castello di Himeji (no, non vi preoccupate: stavolta non è il riscaldamento globale, ma un tipo particolare di ciliegio!).

Diciamo che, fra momiji (foglie rosse) e ciliegi in fiore, è stato davvero un periodo azzeccato per visitarlo!

un ciliegio

un ciliegio

novembre 30, 2008

Himeji-jo

Ancora una volta, sarò assente da qui, ed andrò in viaggio con la mia host family. Effettivamente, sono partito stamattina, ma questo post, che ho scritto ieri sera, è stato pubblicato ora dal favoloso strumento di “differita” di WordPress.
Questa volta, si va verso il castello di Himeji, passando per Kobe, Kyoto, Nara ed Awaji-shima (dove potrò ammirare ancora una volta quello che sarà ancora per poco il ponte più lungo del mondo, ed il più costoso).

Vi lascio con una fotografia che ho preso da Wikipedia:

Il castello di Himeji

Grazie al favoloso strumento di WordPress, anche in questi tre giorni di assenza continueranno ad uscire nuovi post: non vi offendete però se non risponderò subito!

Torno lunedì.
A presto!

Marco

novembre 25, 2008

Futili motivi per amare il Giappone: sushi-bar

Quest’oggi, vi parlo di una catena di “junk-food” giapponese, ovvero di “Kappazushi”! Chiunque sia stato ad Iida (molti, immagino xD) avrà certamente visitato la sede locale di Kappazushi: è un vero e proprio must per chiunque voglia mangiare un sushi di qualità accettabile ad un prezzo abbordabile, il che ne fa un ritrovo per allegre famigliole di ritorno dalla scampagnata sabato/domenicale.

Cominciamo col piatto forte… sushi a 105 Yen!

occhio ai prezzi!

occhio ai prezzi!

Il che, al cambio attuale, vuol dire…  85 centesimi di Euro! (certo, quando sono arrivato in Giappone valeva circa 0,60€, il che faceva ancora più effetto… ma chi siamo noi per comprendere l’oscura finanza?)

Questa è da bambini, vi avverto…

shinkansen!

shinkansen!

Forse da qui si capisce meglio…

slurp!

slurp!

Cos’è? E’ovvio!!! E’un treno superveloce Shinkansen nella sua versione “sushi bar”! (del resto, vi avevo detto che i giapponesi lo Shinkansen lo amano, no?) In genere, nei sushi bar c’è un nastro trasportatore (kaiten) che trasporta una serie di piattini (e che vedete in basso nella prima foto): qui, oltre all’ormai obsoleto kaiten, si trova anche lo Shinkansen, che permette, tramite ordinazione su un monitor touch screen, di avere – allo stesso costo del sushi sul kaiten – di avere quasi immediatamente il piatto che si vuole. Questo è particolarmente utile per chi siede alla fine del nastro: chi sia mai stato in un sushi-bar, probabilmente sa che i piatti più popolari spariscono in fretta!

Infine, una foto da una prospettiva bislacca insolita:

vabbè dai... per oggi avevo postato solo foto normali!

“Chiizù”!!! (in giapponese, cheese!)

PS Ma com’è che ultimamente parlo sempre di roba da mangiare?

ottobre 5, 2008

Kyoto, Kobe ed Osaka

Ovvero: come visitare tre città e non capire nulla.

Esattamente come previsto guardando la massacrante agenda del viaggio – che prevedeva cose come alzataccia alle 3 e mezzo ed atterraggio nel letto a mezzanotte – questa “esperienza giapponese” è stata una vera e propria ammazzata.
Fra rincoglionimento da sonno arretrato, impossibilità di dormire in pullman (vietatissimo! Si doveva ascoltare la guida che spiegava i posti che avremmo visitato), scarso (o nullo) interesse verso le università di lingue straniere di Kyoto ed Osaka (…), massacranti tappe forzate (eh eh, mi è venuto da pensare ai “magnis itineribus” di Cesare…) da percorrere a piedi di corsa, questo viaggio mi ha insegnato diverse cose sul modo giapponese di intendere il viaggio scolastico.

Innanzitutto: pragmatismo. Non si fa di certo un viaggio SOLO per vedere qualche tempio (peraltro probabilmente già visto durante i viaggi scolastici delle medie): unendo l’utile al dilettevole, la classe si divide in gruppi di interesse e ciascun gruppo visita per conto suo l’università che vorrà scegliere. Io sono capitato fra le “università di lingue straniere”.
Il fatto che la classe sia divisa in 8 gruppi da 5 persone l’uno fa sì che non sia possibile andare tutti in pullman con gli insegnanti apprensivi, come si fa in Italia: ogni gruppo visita la città per conto suo, e l’appuntamento generale è ad un’ora prefissata in un’altra città (nello specifico, io parlo di Kyoto, visitata per conto nostro, e Kobe, dove ci siamo incontrati tutti all’hotel: le valigie sono state spedite col pullman generale, ma ogni gruppo è andato per conto suo con le varie linee di treno che connettono le due città – nel mio caso lo Hankyu express). Capite che svolta epocale? Libertà! Mentre nel nostro viaggio a Berlino a malapena si poteva uscire dall’hotel (anzi, non si poteva), qui si viaggia liberamente da una città ad un’altra!

Ora, devo andare ad un “tii paatii” (tea party) parascolastico… aggiorno il post (e metto qualche foto) quando torno!

Marco

settembre 28, 2008

Matsumoto・松本

Avevo promesso di fare il prossimo post sugli insegnanti giapponesi, ma oggi la mia famiglia mi ha fatto una sorpresa: mi hanno portato al castello di Matsumoto!!

Me e la mia famiglia al castello di Matsumoto!

Me e la mia famiglia al castello di Matsumoto!

Per oggi, posto solo una foto, magari qualche altra la posto domani… il castello merita davvero! (^_^)

Oyasumi a tutti!!!

Marco

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