Se dopo aver lasciato la stazione ci siamo diretti verso lo sconosciuto Shingo-ji, sulla strada di ritorno ci siamo fermati al ben più conosciuto Ryōan-ji, che probabilmente molti appassionati del Giappone già conoscono.
Questa foto, che purtroppo è venuta maluccio (non ho avuto tempo di rifarla… giustamente, i ponti sono fatti per passarci sopra, e perfino i giapponesi non passano più di un minuto ad osservare le carpe nel laghetto!), è del laghetto nel giardino del Ryōan-ji. Comunque, incontri di questo tipo non sono rari a Kyōto!
Un altro incontro comune nell’antica capitale: una statua di Buddha. Questa è sempre all’interno del parco del Ryōan-ji.
Il Ryōan-ji è famoso per il suo giardino “secco” e per una fontana di umiltà (tsukubai・蹲踞: si chiama così non perché da lei sgorghi umiltà ma perché è bassa, e per potervi attingere bisogna inchinarsi, suggerendo dunque un’idea di rispetto) con sopra scritto “Io conosco soltanto abbastanza”, che, traducendo in soldoni come “Ti basta ciò che sai”, contiene la dottrina buddhista della supremazia dell’immateriale sul materiale. Ovviamente, la fontana era in manutenzione (no comment…). Il giardino di pietra, invece, no, e, dunque, eccolo qua:
Si dice che non si possano vedere, da qualunque parte si guardi, più di 14 pietre, mentre in realtà ce ne sono 15: in effetti, spostandosi da una parte all’altra, io ne ho contate fino a 14, e fa un certo effetto vedere che, mentre ti sposti, una scompare ed un’altra ne appare!
Per pietà di me, non vi mostro la fotografia che mi è stata scattata in questa occasione, ma vi assicuro che vi fareste un bel po’di risate… in compenso, visto che mia sorella ama le pietre, un altro paio di foto, stavolta più nel dettaglio:
Per chi si chiedesse come siano i sassolini visti da vicino, ecco una foto di soli sassi:
Eccoli qui: peccato che la risoluzione sia diminuita nel trasferimento, perché sul computer fanno un altro effetto.
Per finire, un dettaglio del tetto: in effetti, tetti decorati da icone sacre o demoni, oppure semplici marchi, sono molto frequenti in Giappone, ma questo mi è piaciuto particolarmente:
A presto!
Marco